Nell’entroterra del ponente ligure a 572 m. s.l.m. si erge Perinaldo, antico borgo medievale intriso di storia e di scienza ma anche di leggende tra magia ed esoterismo, sacro e profano.
Sorto intorno all’anno 1000 col nome di “Podium Rainaldi” in onore di Rinaldo dei Conti di Ventimiglia a cui apparteneva, Perinaldo deve il suo fascino alla molteplicità di eventi occorsi nel tempo. Divenuta signoria ghibellina dei genovesi Doria, sarà teatro di accese lotte contro la signoria guelfa di Monaco e passerà, nel 1524 sotto il dominio dei Savoia.
Questi sono gli anni in cui Perinaldo si arricchisce d’arte. Pregevoli saggi di arte barocca sono visibili nella Chiesa Parrocchiale di San Nicola, dell’XI secolo, rinnovata nel corso del 1600 dall’Arch. Maraldi o la Chiesa di Sant’Antonio e la Chiesa di Santa Giusta. Sono anche gli anni della Santa Inquisizione che mandò al rogo la giovane Perinetta Pizia accusata di stregoneria. Si racconta che in questi luoghi vi fossero streghe ma anche stregoni dediti alle pratiche alchemiche, e che alcuni riti vengano ancora oggi segretamente praticati.
Ricco di fascino è il Santuario della Visitazione, risalente anch’esso al XVII secolo in cui religione e scienza si mescolano assieme.
Attraverso un piccolo foro la luce solare si proietta lungo una linea meridiana lunga 20 m che attraversa tutta la chiesa e rappresenta un milionesimo del meridiano che congiunge i due poli della Terra. Il tracciato del meridiano attraversa anche il paese.
L’interesse per l’astronomia è antico: Perinaldo vanta tra i suoi figli più illustri Gian Domenico Cassini scopritore nel 1660 di quattro satelliti di Saturno, della divisione dei suoi anelli, della Grande Macchia Rossa e della rotazione differenziale dell’atmosfera di Giove.
Perinaldo è anche sinonimo di specialità gastronomiche. Da non perdere il pregiato carciofo viola, presidio di Slow Food , l’ottimo vino e l’olio extra vergine di produzione locale.
Gustatevi Perinaldo sotto ogni punto di vista: assaporatela per la sua storia, i suoi misteri, l’arte, la scienza, e lasciatevi trasportare attraverso gli antichi caruggi annusando nell’aria i suoi profumi: quelli di cose buone, quelle di una volta.
[Rosanna Calò]