La prima casa da gioco d’Italia, fu a Ospedaletti, nell’elegante villa Sultana, in corso Regina Margherita. Eretta nel 1884, fu concepita come circolo ricreativo, nel quale gli ospiti, tra i quali aristocratici da tutta Europa, potevano ritrovarsi per giocare ai tavoli verdi. Nel 1905, dopo poco più di vent’anni di attività, Ospedaletti cedette la licenza al Casinò di Sanremo, inaugurato il 12 gennaio 1905 e costruita su incarico del comune, dall’ingegnere francese Eugene Ferret.
E’ con il podestà Pietro Agosti, nel 1927, e con l’intervento di Benito Mussolini, che nasce ufficialmente il Casinò di Sanremo, grazie al Regio decreto del 22 dicembre.
Ai primi del ‘900, nobili e aristocratici inglesi, attratti dai Balzi Rossi di Ventimiglia, per le affascinanti grotte paleolitiche, avevano portato alla nascita di un ristorante a picco sul mare. Nel febbraio 1911 viene inaugurato il casinò de “Grottes Rouges” nel comune di Ventimiglia. Il fatto che allora in Francia il gioco d’azzardo fosse proibito, fu alla base del successo della casa da gioco, tanto da collegare la vicina Mentone con una tramvia e poi in seguito con un ascensore che da Ponte San Luigi portava gli ospiti ai tavoli verdi. Il Casinò de Grottes Rouge resistette fino al 1922, anno in cui anche Ventimiglia dovette cedere la licenza a Sanremo.
Una rotonda sul mare. E’ così che si presenta, oggi, lo spiazzo accanto alla romantica chiesetta di Sant’Ampelio. Ma nel 1914, qui si erigeva il casinò di Bordighera, in un periodo in cui tutta la città delle palme subiva una rivoluzione del turismo, grazie ai tanti ospiti nordeuropei che costruivano spettacolari ville sulla via Romana, oltre ventisei hotel e alberghi e la passeggiata sul lungomare. Come le altre due storiche case da gioco di Ospedaletti e Ventimiglia, anche il casinò di Bordighera dovette cedere l’esclusiva del gioco d’azzardo alla città di Sanremo nel 1927.
[Samirah Muran]