Edward Lear: un artista in Riviera

Arte & Cultura

Scrittore del nonsense, pittore, viaggiatore: un artista poliedrico che a Sanremo trovò la propria casa.

Nato a Holloway nel 1812 e morto a Sanremo nel 1888, Lear è ricordato come artista poliedrico e versatile. Poeta, scrittore, disegnatore, pittore, musicista, viaggiatore: un vero protagonista culturale dell’epoca, che ha lasciato libri, poesie, quadri per un patrimonio di grandissimo valore ora sparso in tutto il mondo, dagli States all’Inghilterra, oltre che all’Italia.

Nella seconda metà dell’Ottocento, nonostante una carriera all’apice che lo porta a vendere ed esporre in molte importanti mostre, le condizioni precarie di salute, che da sempre lo accompagnano, spingono Lear verso la costa mediterranea.

A Sanremo Lear si sente come a casa, ecco perché decide non solo di trasferirsi, ma di erigere lì la propria dimora.

Nonostante la raffinata arte pittorica, che per la diligente e scrupolosa riproduzione della natura e l’amore per la spontaneità guarda già oltre la rigidità vittoriana, verso le premesse dell’avanguardia impressionista, Lear ottiene l’onore delle cronache artistiche ed è tutt’ora ricordato per i suoi nonsense. Genere di cui è considerato maestro insieme a Lewis Carrol, il nonsense diventa con il primo Book di Lear – pubblicato nel 1846 in Inghilterra– e con le successive raccolte scritte a Sanremo, una forma testuale dichiarata e consapevole. Situazioni contro logica e accostamenti paradossali fanno dei suoi limerick, scritti per divertire i nipotini, un’opera significativa non solo per il valore letterario ma per un certo spirito eversivo che preannuncia una sottintesa reazione anti-vittoriana.

L’artista riposa ora allo storico e monumentale cimitero della Foce, dove la sua lapide, affiancata da quella del fedele servitore, recita: “In memory of Edward Lear landscape painter in many lands dear from his many gifts to many souls”

[Alessandra Chiappori]

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